Avezzano 27 settembre 2023. In seguito alla manifestazione d’interesse della Zes Abruzzo sono arrivate 12 manifestazioni d’interesse in area privata da parte di aziende operanti sul territorio abruzzese: “Un segnale importante della reale e concreta esigenza delle imprese che operano in Abruzzo di avere uno strumento così vantaggioso” dichiara il commissario Mauro Miccio oggi ad Avezzano per parlare di Zone franche doganali.

COSA ACCADE ORA. Dopo aver raccolto le manifestazioni d’interesse per le aree private nonché valutate le possibili aree pubbliche insieme al Comitato d’Indirizzo (di cui fa parte la Regione Abruzzo) sarà necessario decidere:
a) la perimetrazione delle aree da proporre a ZFD pubblica o privata;
b) l’individuazione di un soggetto gestorio pubblico/privato che va espressamente indicato nella domanda al Direttore Generale Agenzia Dogane e Monopoli entro e non oltre 31/12/2023.
Il D.L. 20 giugno 2017, n. 91 concede la possibilità, nelle aree ZES e nelle ZES interregionali di istituire zone franche doganali intercluse. Gli Stati membri possono destinare alcune parti del territorio dell’Unione a zona franca doganale e tale regime permette di introdurre e detenere in tali aree intercluse le MERCI NON UNIONALI in sospensione dal pagamento dei diritti doganali (IVA E DAZI).
La perimetrazione è proposta da ciascun Comitato di indirizzo entro il 31 dicembre 2023 ed è approvata con determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), da adottare entro sessanta giorni dalla proposta.
Una volta individuata una area intercludibile e videosorvegliata, con varco ingresso e uscita, è necessario individuare un SOGGETTO GESTORIO che dovrà garantire le merci per lo stoccaggio – manipolazioni usuali nonché tenere le scritture contabili e i vari adempimenti delle merci in entrata e in uscita. Al fine di cogliere tale opportunità il Commissario Zes Abruzzo Mauro Miccio, da mesi, ha iniziato un’interlocuzione con l’ADM territoriali al fine di individuare un’area da poter eleggere a ZFD in area pubblica o privata.
I vantaggi di una ZONA FRANCA DOGANALE
1) Permetterebbe alle aziende di spostare la propria produzione (o una parte della propria produzione) all’interno di tale area, per i prossimi 10 anni, potendo così importare merci non unionali, manipolarle per la conservazione nonché trasformarle in prodotto finito.
Al termine del processo di trasformazione la merce, vincolata al regime di zona franca, potrà essere successivamente importata nel territorio dell’Unione con pagamento dei relativi diritti doganali oppure riesportata o vincolata ad un altro regime.
2) In tale periodo di “importazione – manipolazione – trasformazione” le merci saranno in sospensione di DAZI e IVA (VANTAGGI FISCALI);
3) La zona franca resta sotto il controllo dello Stato, ma viene esclusa dalle regole doganali vigenti perché vengono ridotte le formalità doganali (VANTAGGI AMMINISTRATIVI);
4) Tali condizioni incidono sull’assetto economico di un territorio perché questo spazio potrà essere usato per accogliere la materia prima o sussidiaria importata ed effettuare lavorazioni ordinarie senza dover pagare i dazi doganali. Tale area potrebbe creare i presupposti per potenziare le attività di produzione e fabbricazione in loco e conseguentemente dar impulso alle esportazioni ed al commercio internazionale. Nello sfruttare la strategica posizione logistica finalizzata a collegamenti ferroviari, autostradali, portuali, aereoportuali, accedendo ai diversi settori industriali presenti sul territorio abruzzese divenendo così una regione di riferimento.
5) All’interno delle zone franche è possibile, «fatta salva la normativa doganale», svolgere «qualsiasi attività industriale, commerciale o di servizi», purché ne sia data preventiva comunicazione all’autorità doganale competente per la vigilanza esterna.
6) Una ZFD abruzzese rappresenterebbe, sul territorio italiano, la seconda “free zone” che le imprese potrebbero utilizzare scendendo verso sud dopo il Porto di Trieste. Un collegamento strategico tra il nord e il sud Italia nonché tra il litorale adriatico e quello tirrenico capace di generare vantaggi competitivi e più alti margini di redditività per le aziende.
